Obbiettivi - Oratorio San Filippo Prato

Oratorio San Filippo Neri di Prato
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Obbiettivi

Chi siamo

PROPOSTA DI PRESENZA ORATORIANA NELLA CITTA' DI PRATO
La presenza Oratoriana in Prato, intende riscoprire e vivere a livello pastorale alcuni aspetti tipici della pastoralità oratoriana:
1. DISPONIBILITA’ ALLA GUIDA E ACCOMPAGNAMENTO AL CAMMINO SPIRITUALE DELLE PERSONE.
2. ATTENZIONE AL MONDO DELLA CULTURA, DELL’ARTE E DELLE PROFESSIONI. ANIMAZIONE CULTURALE ATTRAVERSO L’USO DEGLI STRUMENTI DELLE ARTI FIGURATIVE, MUSICALI E DELLO SPETTACOLO IN GENERE.
3. PARICOLARE ATTENZIONE ALLA CRESCITA SPIRITUALE ED UMANA DELLA GIOVENTU’ CON PROMOZIONE DI ATTIVITA’ DI SOCIALIZZAZIONE, SCAMBIO E APPRENDIMENTO.
4. ATTENZIONE ALL’ACCOGLIENZA E VALORIZZAZIONE DELLE PERSONE ANZIANE E DEL LORO BAGAGLIO ESPERIENZIALE, IN UN CLIMA FAMIGLIARE.
Poste queste premesse, esponiamo sommariamente per ogni punto gli obiettivi e le linee di attuazione pratica, tenendo conto che, condizione fondamentale dell’azione pastorale oratoriana è che essa sia la naturale promanazione della vita comunitaria spirituale ed apostolica della stessa Congregazione dell’Oratorio; essa cioè non deve porsi come un’aggiunta rispetto alla vita comunitaria dei sacerdoti dell’Oratorio, ma deve da questa fluire e a questa fare riferimento.
1. DISPONIBILITA' ALLA DIREZIONE SPIRITUALE
Fu sempre impegno costante del Santo Padre Filippo Neri la disponibilità verso il Sacramento della Riconciliazione e più ampiamente verso un servizio di paternità e direzione spirituale nelle sue varie forme ; né dobbiamo dimenticare che la primitiva comunità sacerdotale nacque primariamente con l'intento di fornire a tutti coloro che frequentavano le riunioni dell'Oratorio un servizio di assistenza spirituale.
Con ciò detto, riteniamo che uno dei motivi precipui della presenza Oratoriana in Prato debba essere la riscoperta di questa dimensione propria della spiritualità di
S. Filippo, anche a fronte di una sempre maggior esigenza da parte della società cittadina di oggi di trovare nella Chiesa una dimensione di ascolto e di dialogo.
Questa dimensione pastorale si attua attraverso:
1. Disponibilità al colloquio e ad un cammino di fede personalizzato con tutti colori che lo desiderano.
2. Preminenza del dialogo interpersonale su tutte le attività, al quale esse devono condurre come elemento peculiare, della pastoralità oratoriana.
2. ATTENZIONE AL MONDO DELLA CULTURA , DELL'ARTE E DELLE PROFESSIONI
Il Santo Padre Filippo fu sempre particolarmente attento al mondo della cultura, dell'arte e delle professioni ; intrattenne relazioni amicali con diversi artisti, professionisti e con vari uomini di cultura che frequentavano l'Oratorio. Sarebbe d'altronde oneroso dilungarsi ad esporre le varie attività culturali che sempre fiorirono in ambito Oratoriano lungo i secoli favorite proprio dai preti dell'Oratorio.
Considerato ciò e tenendo inoltre presente l'attuale riscoperta del dialogo tra il mondo ecclesiale e gli ambiti artistico, professionale e culturale, dialogo del quale è sempre più avvertita la necessità, pensiamo di sviluppare quest'altro aspetto peculiare della dimensione Oratoriana, ponendoci all'interno della città come punto di riferimento per il mondo culturale e artistico attraverso iniziative di carattere sia culturale che spirituale e soprattutto creando un "Foyer", all'interno del quale coloro che appartengono questi ambiti possono trovare possibilità di ascolto, di dialogo, di confronto, di crescita.
3. PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'EDUCAZIONE DELLA GIOVENTU'
S. Filippo ebbe sempre a cuore la crescita umana e cristiana dei giovani,
particolarmente attento anche in questo caso a favorire una presa di coscienza della propria fede attraverso il dialogo interpersonale sia specificamente spirituale che, più ampiamente educativo. Considerata la grande tradizione Oratoriana in proposito intendiamo rivolgerci ai giovani, offrendo loro un luogo di incontro, possibilità di crescita e di confronto attraverso attività spirituali, ricreative, culturali e di ospitalità, ma soprattutto la possibilità di un punto di riferimento interpersonale nella figura di un sacerdote dell'Oratorio che possa seguire i giovani nella loro maturazione umana e spirituale.
Inoltre a fronte della necessità da parte dei giovani di trovare un’ambito professionale che catalizzi il loro interesse e valorizzi le loro capacità, si considera la possibilità della costituzione di una “SCUOLA DI ARTI E DI MESTIERI”, che tra l’altro, recuperi rivitalizzi e riproponga ai giovani stessi, preziose attività artigianali tipiche della cultura e della storia locale.
A livello più specificatamente pastorale/operativo:
1. Creazione di una struttura detta “Oratorio”, di cui alleghiamo un progetto specifico particolareggiato.
2. Ideazione e attuazione di una “cittadella” della musica e delle arti figurative.
3. Offrire a tutti un momento di preghiera quotidiano, insieme alla Comunità, nello spirito di condivisione della Vita Spirituale della Comunità stessa.
4. Momenti particolari di preghiera e di spiritualità ( lectio divina, ritiri spirituali, esercizi spirituali, esperienze “forti” in ambiti privilegiati quali, comunità monastiche,Taizè, etc).
5. Possibilità di condividere per un periodo limitato la vita stessa della Comunità, non necessariamente a dimensione vocazionale, ma come momento forte di verifica della propria vita e del proprio cammino di fede con l’assistenza fraterna dei padri.
6. Istituzione di una scuola di “Arti e Mestieri”.
4. ACCOGLIENZA E VALORIZZAZIONE DELLE PERSONE ANZIANE
Considerato l’alto valore esperienziale degli anziani e la necessità della riscoperta di un rapporto con i giovani, che possa favorire lo scambio delle esperienze e delle acquisizioni, ci proponiamo la creazione di un luogo collegato con la struttura stessa della “casa” della Congregazione, in grado di accogliere alcune persone anziane autosufficenti, offrendo loro sapazi autonomi e spazi comuni, inserendole nelle attività sia dell’Oratorio, sia della scuola di “Arti e Mestieri”, sia nelle rimanenti attività della Comunità stessa, al fine di valorizzare le loro conoscenze e la loro dignità e la promozione umana e sociale della loro persona.
CARATTERISTICHE DELLA PASTORALITA' ORATORIANA IN PRATO
I. DIMENSIONE CRISTOCENTRICA:
Elemento fondamentale caratterizzante l'intera azione pastorale Oratoriana è la dimensione Cristocentrica, intesa anche come elemento portante della vita del credente. All'interno di questa, particolare risalto sarà dato all'aspetto liturgico sacramentale e a quello biblico. Nell'ottica Cristocentrica, secondo la genuina tradizione Oratoriana, troverà pure giusta collocazione una corretta dimensione mariana come veicolo ad una più profonda comprensione del Mistero di Cristo.
2. DIMENSIONE ECUMENICA:
La pastorale Oratoriana, vuole assumere una corretta dimensione ecumenica, che intende porsi non sulla scia di superficiali irenismi ma come luogo di sincero e cordiale confronto tra le varie Confessioni Cristiane, presenti nell’ambito cittadino, percorrendo in modo particolare, la via della spiritualità per favorire il dialogo interconfessionale.
3. DIMENSIONE INTERNAZIONALE :
L'intera attività pastorale cercherà un'apertura internazionale a partire dall'ambito
europeo e si porrà sia come luogo di accoglienza spirituale e umana per i giovani,
sia come punto di contatto con altre esperienze di vita cristiane al di fuori
dell'Italia.
Veicolo privilegiato saranno le relazioni con le altre Congregazioni Oratoriane
presenti in Europa e nel mondo.
INDICAZIONI PRATICHE SULLA ATTIVITA' PASTORALE DELL'ORATORIO PRATESE.
Poste queste brevi premesse sulle caratteristiche e sullo spirito della pastoralità dell'Oratorio, intendiamo articolare la nostra attività pastorale nelle seguente attività:
a. Disponibilità dei sacerdoti alla Confessione
b. Colloquio e direzione spirituale, normalmente in giornate ed orari definiti e
comunque a seconda delle esigenze delle persone.
c. Preminenza del dialogo interpersonale su tutte le altre attività, al quale esse devono condurre, come elemento peculiare della pastoralità Oratoriana.
d. Incontri culturali e momenti di spiritualità rivolti a tutti ("Foyer" artistico/culturale , brevi ritiri spirituali, lectio divina, momenti di preghiera).
e. Cura della catechesi degli adulti con incontri formativi periodici.
f. Cura del catechismo dei fanciulli, con attività ricreative.
g. Cura dei gruppi giovanili attraverso incontri periodici di ricerca religiosa e maturazione umana, attività formative, ricreative e scolastiche.
h. Attenzione agli anziani favorendo le loro conoscenze e capacita, nello scambio attivo con i giovani
i. Disponibilità a creare un punto di riferimento come luogo di incontro, di dialogo, di interscambio aperto a tutta la città

DESIDERATA
SPAZI APPROPRIATI PER POTER SVOLGERE IN MANIERA ADEGUATA E FUNZIONALE LE DIVERSE ATTIVITA’.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Per comprendere compiutamente la proposta che intendiamo avanzare con questo progetto è fondamentale avere presente l’interpretazione a largo respiro del termine “giovani” per evitare di intendere riduttivamente la linea pastorale proposta alla comunità cristiana.
Nella dimensione dello Spirito, che rivelerà la Verità tutta intera, ogni essere umano, uomo o donna che sia, è da intendersi “giovane”, nella sempre rinnovata ricerca di un più profondo incontro con Dio in Cristo. Certo ognuno nella propria dimensione storica ed esperenziale, con aspettative ed esigenze diverse e quindi di ruoli diversi.
Nella naturale visione di crescita “l’anziano” insegna al bambino grazie alla sua esperienza, senza pretesa, ma come proposta dinamica tipica di ciò che si dice “giovane”. L’accento non è messo sul “prodotto” o sulla competizione, non avrebbe affatto senso, ma su un essere prossimi l’uno all’altro, in un ottica di cammino e crescita reciproca, nel rispetto della diversità, della peculiarità di ogni persona, della ricchezza umana che ogni individuo possiede come “dono di Dio”.
Il punto in effetti è questo: l’ambito dell’Oratorio si costituisce come un cammino corale che coinvolge persone di diversa età, ognuna delle quali, a modo proprio e in base alla propria età e alla propria esperienza, è tesa al costante tentativo di aiutare gli altri -intesi innanzitutto nella loro individualità- ad esprimere sempre più compiutamente e completamente quella ricchezza di doni che Dio ha dato a ciascuno e che si esprimono attraverso la personalità di ciascuno.
Questo ambito “corale” si esprime appunto come il lavoro di un’orchestra, sotto la sapiente e attenta giuda del sacerdote responsabile che coordina le varie forze e grazie alla quale la crescita comune procede in maniera ordinata ed organica.
Ognuno deve appunto svolgere il proprio ruolo specifico sotto la giuda di questo “direttore d’orchestra”, che possiede la visione d’insieme e la conoscenza interiore delle persone e della loro storia, perché il cammino possa svolgersi in maniera autentica e costruttiva.
L’attenzione sarà ovviamente posta sul bambino e sul ragazzo, come elementi peculiarmente volti alla crescita, attorno ai quali agiscono gli adulti in funzione di sostegno allo sviluppo delle giovani “piante”, con spirito di gratuità e di servizio.
In questo contesto non possono trovare spazio atteggiamenti di antagonismo, conflittualità, rivalità, supremazia, sopraffazione e prepotenza che vengono inevitabilmente a qualificarsi come controproducenti e nocivi alla crescita ti tutti e di ciascuno e che sarà compito del sacerdote responsabile stroncare sul nascere.
Non è necessario basare l’oratorio, sempre su attività o frenetiche iniziative preorganizzate; il processo educativo deve avvenire in maniera spontanea e sarà l’ambiente stesso con il suo modo di essere e di porsi che favorirà nella persona la scoperta e l’espressione di sé in rapporto agli altri. Sarà dunque il clima che si respirerà, a portare naturalmente le persone a crescere e ad esprimersi nella fede e nella propria umanità.
Centro di tutto è il Cristo con la ricchezza del suo essere e del suo agire!

CENTRO GIOVANILE
PREAMBOLO: “ L’ORATORIO DEVE AVERE LA SUA PRIMAVERA, LA SUA NUOVA FIORITURA […] PERCHE E’ ISTITUZIONE CHE RECLAMA SVILUPPO. COLORO CHE VIVONO NEGLI ORATORI SENTONO CHE QUESTA E’ L’ORA DELLA RINASCITA; E’ UN’ORA STORICA: UN’ORA DI GRAZIA, UN’ORA DI RESPONSABILITA’…
(Card. Montini)
IL CENTRO GIOVANILE (CG) E’ IL LUOGO DI ACCOGLIENZA DI CHIUNQUE VOGLIA COSTRUIRE, EDIFICARE UN PROGETTO DI VITA PER SE E PER GLI ALTRI NEL RISPETTO DELLA PERSONA, LA SUA LIBERTA’, LA SUA ESPRESSIONE CREATIVA; FACENDO EMERGERE COSI’ IL DISEGNO DI DIO SULL’UOMO AVENDO COME MODELLO CRISTO.
IL CG S. FILIPPO FA LA RAGIONE DEL SUO ESSERE, L’ACCOGLIERE LA GIOVENTU’, TUTTA LA GIOVENTU’ (E NON UN GRUPPO SCELTO), PERCHE’ TRA QUESTI POSSA SORGERE IL LIEVITO CHE NEL RESTO DELLA SOCIETA’ POTRA’ FERMENTARE CON OPERE DI CARITA’ E CON ATTI ALTAMENTE SIGNIFICATIVI NELLA LORO NOBILTA’. MA NON BASTA ACCOGLIERE LA GIOVENTU’, NON BASTA DARE UN CARETTERE FAMILIARE AI NOSTRI AMBIENTI, BISOGNA SAPERLA AIUTARE; PER ASSISTERLA CONVEGNENTEMENTE, INTELLIGENTEMENTE, EFFICACEMENTE, OCCORRONO MEZZI IDONEI A QUESTA GIOVENTU’ CHE DESIDERA VIVERE, CONOSCERE ED AMARE CON ENTUSIASMO E PASSIONE, E CHE INDIRIZZATA VERSO IL BENE POSSA CREARE UN MONDO INTRISO DI RISPETTO, FELICITA’, AMICIZIA…; ELEMENTI DELL’UTOPICA SOCIETA’ CRISTIANA DOVE, LA PAURA DELL’ALTRO NON HA CITTADINANZA E L’UGUAGLIANZA E’ PARTE INTEGRANTE E FONDANTE.
ECCO ALLORA CHE L’ASSOCIAZIONISMO GIOVANILE HA LE SUE RADICI NEL FONDAMENTALE COMANDO DI DIO NELL’AMARE I FRATELLI, ECCO ALLORA CHE NEL CG SI INDICANO GARE DI SOLIDARIETA’ DI AIUTIO E DI SOSTEGNO SCAMBIEVOLE E DI PRECEDENZA AI DEBOLI. NEL GIOCO, NELLE GARE SPORTIVE EMENRGE NON L’ANTAGONISMO O LA PREPOTENZA, MA LA CORDIALE EMULAZIONE, LA SERENA OBBIETTIVITA’; E’ GRANDE NON SOLO CHI VINCE , MA COLUI CHE AMMETTE DI SAPER PERDERE, PERCHE’ IL GIOVANE SI SENTA A SUO AGIO NEL CG, DEVE TROVARE IN ESSO TUTTO QUANTO GLI NECESSITA PER POTER SVILUPPARE LA SUA PERSONALITA' UMANA E CRISTIANA E FACILITARE LA SUA FORMAZIONE INTEGRALE.

L’ANDARE AL “CENTRO” E’ UNA SCELTA, UNA PRESA DI COSCIENZA DI UNA REALTA’ CHE SI IMPONE A SE STESSA, PER I SUOI VALORI INTRINSECI.
IL CG DUNQUE HA E DEVE AVERE UN CHIARO INTENTO FORMATIVO, ATTUALE E FRESCO, INSERENDOSI ABILMENTE NELLA DINAMICA FORMATIVA PEDAGOGICA DEL TRINOMIO FAMIGLIA-CHIESA-SCUOLA,
SENZA PER QUESTO SOSTITUIRSI AD ESSE MA, CON UNA PROPRIA IDENTITA’ CARATTERIZZANTE E UNICA.
PER TUTTO QUESTO LA GIOVENTU’ DEVE ESSERE PREPARATA ED ANIMATA DALLA FAMIGLIA ED ATRATTA DALL’AMBIENTE VIVO, DECOROSO DEL CG. QUANDO ENTRA IN QUESTA REALTA’, OGNI PERSONA DEVE TROVARE SUBITO BRACCIA APERTE AD ACCOGLIERLA E TANTI AMICI CHE LA CONSIDERINO UNA DI LORO. E QUANDO QUESTA SCELTA SUBISCE, DURANTE IL CAMMINO, QUALCHE LUNGA O BREVE CRISI, IL “CENTRO” DEVE LASCIARE NELL’ANIMO UNA NOSTALGIA PROFONDA; E QUANDO DALLA NOSTALGIA NASCESSE IL DESIDERIO DEL RITORNO, OCCORRE CHE NON VI SIANO RIMPROVERI, MA COME IL NATURALE CHIUDERSI DI UNA PARENTESI E L’APRIRSI DI UNA PAGINA NUOVA.
IL CG E’ ATTUALE SE RESTA CENTRO GIOVANILE E NON SI TRASFORMI SOLO IN RICREATORIO. ALLA LUCE DI QUESTA IMPOSTAZIONE DI FONDO, EMERGE QUANTO SEGUE:

IL CENTRO GIOVANILE (CG): E’ INNANZITUTTO UN INSIEME DI PERSONE CHE COMPRENDE TUTTI COLORO CHE LO VIVONO COME LUOGO D’INCONTRO, DOVE L’IMPORTANTE NON E’ TANTO IL FARE MA L’ESSERE, SULL’ESEMPIO DI S. FILIPPO, CHE DIVIENE CON LA SUA FIGURA IMPRESCINDIBILE, PUNTO DI RIFERIMENTO DELLA VITA DEL CENTRO STESSO.
L’ACCENTO DUNQUE NON SI PONE SULLE ATTIVITA’ IN QUANTO TALI, MA SULLA CRESCITA DI OGNI SINGOLO INDIVIDUO (TUTTI COMPRESI), PER LA QUALE SINGOLE ATTIVITA’ SONO SOLO VEICOLO E STRUMENTO
SUDDIVISIONE:
 PRINCIPI
 OBBIETTIVI
 FORMAZIONE
 ATTIVITA’ GENERICA
 ATTIVITA’ SPECIFICA
o A. SPIRITUALE
o A. DI SCAMBIO (gruppi)
o A. CULTURALE
o A. SPORTIVA
o A. RICREATIVA
 RESPONSABILITA’
 MEZZI E STRUMENTI
 STATUTO ECONOMICO
 REGOLAMENTO PRATICO
 PRINCIPI
1. LA PASTORALE DEL CENTRO E’, E DEVE ESSERE, LA NATURALE ESPRESSIONE DELLA VITA APOSTOLICA DELLA CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO, CHE SI RIVOLGE A QUELLA PARTE DI POPOLO DI DIO CHE VA DALLA FANCIULLEZZA ALLA GIOVINEZZA (6-30 anni e oltre).
2. PERTANTO LA PASTORALE GIOVANILE, IN TUITTI I SUOI ASPETTI, VIENE INSERITA E CONVOGLIATA NELLA STESSA VITA CRISTIANA, TESTIMONIALE E APOSTOLICA DELLA COMUNITA’ ORATORIANA, CHE E’ ALLA RICERCA DI UN PIU’ PROFONDO RAPPORTO CON DIO, NELLA SUA IDENTIFICAZIONE E ASSIMILAZIONE A CRISTO.
3. LA COMUNITA’ ORATORIANA NON FA CON CIO’ UN SERVIZIO ULTERIORE RISPETTO ALLA SUA STESSA REALTA’, MA PIUTTOSTO ALLA SUA STESSA VITA EVANGELICA DIVIENE SPONTANEA PROMAZIONE CHE, GENERA, TRA LE ALTRE, ANCHE FORME CONCRETE DI PASTORALE GIOVANILE.
4. COME CRISTO NON AVEVA LIMITI DI CONFINI GEOGRAFICI O CULTURALI, COSI’ LA PSTORALE GIOVANILE DELLA COMUNITA’ ORATORIANA NON SI IDENTIFICA CON UNA DELINEATA AREA GEOGRAFICA O GIURIDICA MA SI PROPONE A TUTTA LA CITTA’ NELLA QUALE E’ INSERITA E INFINE A TUTTI COLORO CHE IN ESSA SI RIOCONOSCONO E ALLA CUI MENSA EUCARISTICA PARTECIPANO, DA QUALSIASI PARTE PROVENGANO.
5. DUNQUE IL CENTRO DI TUTTO QUANTO ESPOSTO SOPRA, E’ IL CRISTO STESSO E IL SUO VANGELO VISSUTO SECONDO LO SPIRITO DI S. FILIPPO; AL CRISTO TUTTO VA ORIENTATO E DA LUI TUTTO PROMANA.

 OBBIETTIVI
1. CONDURRE I GIOVANI AD UNA SCOPERTA/CONFRONTO COL CRISTO, ACCOLTO QUALE CHIAVE INTERPRETATIVA DI SE, DEGLI ALTRI E DEL SENSO DELL’ESISTENZA, SECONDO L’ESEMPIO E LO STILE DI S. FILIPPO E CIOE’ ATTRAVERSO UN RISPETTO DELLA GRADUALITA’ E DEI DIVERSI LIVELLI DI COMPRENSIONE E MATUARAZIONE PROPRI DI OGNI SINGOLA PERSONA IN QUANTO TALE.
 L’OBBIETTIVO SI CONFIGURA DUNQUE COME UN CAMMINO DI CRESCITA PROGRESSIVO NEL QUALE, GRAZIE AL SUO AVVICINARSI AL CRISTO, LA PERSONA RAGGIUNGE GRADATAMENTE LA SERENITA’, L’EQUILIBRIO, L’EMANCIOPAZIONE NECESSARIA PER ATTUARE UNA LIBERTA’ DI SELTA CONSAPEVOLE.
 LO SCOPO FINALE E’ DUNQUEDI FORMARE CRISTIANO MATURI E CONSAPEVOLI SIA COME CREDENTI CHE COME PERSONE, CAPACI DI AUTOCOMPRENDERSI E DI INSTAURARE RELAZIONI UMANE MATURE, PER ESSERE NELLA CHIESA E NEL MONDO PROTAGONISTI E TESTIMONI.
 ATTRAVERSO ANCHE UNA PROGRESSIVA CONOSCENZA DELLA FIGURA E DELLA SPIRITUALITA’ DI S. FILIPPO, GRAZIE AI MEZZI E STRUMENTI VARI, A SECONDA DELLE ETA’ E DELLE ESIGENZE.
2. CIO’ COMPORTA L’ASSUNZIONE DI UNA PRASSI PASTORALE CHE PREVEDE COME ESPRESSIONE PROPRIA, CON EGUALE IMPORTANZA E DIGNITA’:
 ATTIVITA’ EDUCATIVE GENERICHE QUALI I LUOGHI AGGREGATIVI (bar, cortile, sale giochi, palestra etc…), NEI QUALI L’ASPETTO EDUCATIVO E’ DATO PREVALENTEMENTE DALLA PRESENZA SIGNIFICATIVA, DISCRETA E ACCOGLIENTE DI UN PADRE ORATORIANO E DEGLI OPERATORI LAICI SUOI COLLABORATORI.
 ATTIVITA’ EDUCATIVE “SPECIFICHE”: SPIRITUALE - “CONFRONTO (gruppi settimanali) - CULTURALI – SPORTIVE/RICREATIVE.
QUELLE ATTIVITA’, CIOE’, CHE HANNO UNA STRUTTURA PREDEFINITA E SPECIFICA.

ATTIVITA’
 ATTIVITA’ GENERICA: “COME SI DISSOLVE LA NEBBIA DEL MATTINO, SI RISCHIARONO LE NOTTI DELL’ANIMA,E PERSINO NEI DESERTI DEL CUORE ZAMPILLA LA FRESCHEZZA DELLE SORGENTI, CHE NEL SEMPLICE STARE INSIEME, CON SPONTANEITA’ QUASI FANCUILLESCA SI TORNA A GUSTARE IL DOLCE SAPORE DELLA SEMPLICE VITA…” – “SE NON RITORNERETE COME BAM- BINI, NON ENTRERETE MAI”
 BAR
 SALA GIOCHI
 CORTILE
 PALESTRA (nei tempi liberi…)
PRINCIPI :
o IL PRINCIPIO DI FONDO CHE AMINA QUESTA ATTIVITA’ E’ LA PRESENZA SIGNIFICATIVA E COSTANTE, IN MODO PARTICOLARE, DEL PADRE RESPONSABILE E DEI SUOI COLLABORATORI LAICI; E PIU’ IN GENERALE, DI TUTTI I PADRI DELLA CONGREGAZIONE.
o A COLORO CHE PARTECIPANO, A QUALSIASI TITOLO, ALLA VITA DEL CENTRO GIOVANILE, E’ CHIESTO DI ADERIRE ALLO STILE E ALLO SPIRITO CHE ANIMA QUESTO LUOGO DI ACCOGLIENZA, DI ASCOLTO, DI GUIDA E DI EDUCAZIONE.

 ATTIVITA’ SPECIFICHE SI DIVIDONO IN:
 ATIVITA’ SPIRITUALE: (IS 56,7) “ LI CONDURRO’ SUL MIO MONTE SANTO E LI COLMERO’ DI GIOIA NELLA MIA CASA DI PREGHIERA. I LORO OLOCAUSTI E I LORO SACRIFICI SALIRANNO GRADITI SUL MIO ALTARE, PERCHE’ IL MIO TEMPIO SI CHIAMERA’ CASA DI PREGHIERA PER TUTTI I POPOLI”.
o CEL. EUCARISTICA DOMENICALE
o CEL. EUC. “OCCASIONALI–PARTICOLARI”
o RITIRI SPIRITUALI
o INCONTRI DI PREGHIERA
o ESPERIENZE E PROPOSTE SPECIFICHE
(monasteri, fraternità, etc…)
o DIREZIONE SPIRITUALE
o SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
ATTIVITA’ DI GRUPPO: NELL’INCONTRO E NEL CONFRONTO CON GLI ALTRI, IL GIOVANE IMPARA A CRESCERE NELLA CONOSCENZA DEL PROSSIMO E DI SE STESSO, AFFINANDO SEMPRE PIU’ LA CAPACITA’ DI RICEVERE E DI DONARE, NELLA LIERTA’.
o GRUPPI SETTIMANALI (“mappa dell’animatore”)
o INCONTRI FORMATIVI PERIODICI
o USCITE E RITIRI
o GRUPPI DI FORMAZIONE (vari…)

ATTIVITA’ CULTURALE: “ L’UOMO, ALLA RICERCA DELLA VERITA’ SI STUPISCE, AMMIRA, INDAGA. APPROFONDISCE, CONTEMPLA E CREA DISVELANDO IL MISTERO DI SE, DEL CREATORE…”
o GRUPPO TEATRALE
o GRUPPO MUSICALE – CORO
o CONFERENZE
o MOSTRE
o CINEFORUM
o USCITE CULTURALI
o STUDIO GIUDATO
o SALA SUDIO
ATTIVITA’ SPORTIVE: EDUCAZIONE DI SE’ ATTRAVERSO L’ATTIVITA’ FISICA, LA COORDINAZIONE, IL LAVORO DI SQUADRA, CHE IN UNA SANA E LEALE COMPETIZIONE CONTRIBUISCE A FORMARE UN UOMO CAPACE DI RESPONSABILITA’ E AUTOORGANIZZAZIONE NEL RISPETTO DEGLI ALTRI.
o PALESTRA POLIFUNZIONALE
o TORNEI
o ATTIVITA’ SPORTIVE DI VARIO GENERE
o INCONTRI SPORTIVI OCCASIONALI
ATTIVITA’ RICREATIVE: NELL’ATTIVITA' RICREATIVA SI MANIFESTA LO SLANCIO VITALE DELLA RESPONSABILITA’ CHE DOMANDA DI DARSI E COSTRUIRSI IL MONDO INTERIORE DEL GIOVANE CON I SUOI BISOGNI, LE SUE IDEE E SENTIMENTI… MEDIANTE IL COMPLESSO DEL GIOCO VIVO, IL GIOVANE SI MUOVE E SI COMPIE…!
o CAMPI SCUOLA
o GREST PER BAMBINI
o GREST PER GIOVANI
o ESCURSIONI E GITE
o FESTE VARIE

 RESPONSABILITA’
1. PADRE DELEGATO DALLA CONGREGAZIONE, CHE COORDINA LE ATTIVITA’ NELLO SPIRITO DEL PROGETTO APPROVATO DALLA CONGREGAZIONE STESSA, ALLA QUALE RELAZIONA CON SCADENZA SEMESTRALE O QUALORA VE NE SIA NECESSITA’.
2. CONSIGLIO DIRETTIVO:
 ORGANO CONSULTIVO E PROPOSITIVO ELETTO PER COOPTAZIONE
 NOMINATO DAL PADRE RESPONSABILE CHE PUO’ TENER CONTO DEI SUGGERIMENTI DELLA CONGREGAZIONE
 SIA PIU’ POSSIBILE RAPPRESENTATIVO DELLE VARIE REALTA’ SOCIALI DELLA CITTA’ E DELLE COMPONENTI PRESENTI NEL CENTRO GIOVANILE
 IL NUMERO DEI MEMBRI E’ A DISCREZIONE DEL PADRE RESPONSABILE
 SI RINNOVA OGNI TRE ANNI
 TIENE I RAPPORTI TRA LA CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO (tramite il padre resp.) E LE REALTA’ SOCIALI DELLA CITTA’
 AIUTA NEL COORDINAMENTO DELLA GESTIONE ORGANIZZATIVA ED ECONOMICA DEL CENTRO
 SI RIUNISCE ALMENO QUATTRO VOLTE ALL’ANNO
 IL PRESIDENTE E’ IL PADRE RESPONSABILE
 IL VICEPRESIDENTE E IL SEGRETARIO, SONO ELETTI A MAGGIORANZA
3. RESPONSABILE DEL SETTORE:
 SPIRITUALE LITURGICO
 GRUPPI (presidente degli animatori e altri scelti da padre responsabile)
 CULTURALE
 SPORTIVO
 RICREATIVO
 SALA AGGREGATIVA (bar)
 ECONOMICO

 MEZZI E STRUMENTI
1. IL CENTRO GIOVANILE IN TUTTE LE SUE SALE
2. IL CORTILE INTERNO DELLA CASA DELLA CONGREGAZIONE (o parte di esso)
Questi sono in uso in maniera continuativa e gestionale.
3. TUTTE LE STRUTTURE DI PROPRIETA’ DELLA CONGRAGAZIONE
Occasionalmente e d’accordo coi responsabili delle strutture autonome
4. TUTTE LE STRUTTURE CHE SI RITENESSE OPPORTUNO UTILIZZARE
 STATUTO ECONOMICO
1. IL CG E’ ECONOMICAMENTE AUTONOMO E POSSIEDE IL PROPRIO FONDO DAL QUALE ATTINGE PER IL SOSTEGNO DEL CENTRO MEDESIMO E DELLE ATTIVITA’ ED ESSO COLLEGATE.
2. IL CG E’ COMUNQUE SOSTENUTO ECONOMICAMNETE DALLA CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO LA QUALE S’IMPEGNA AD INTERVENIRE IN OGNI NECESSITA’, ESSENDO IL CENTRO EMANAZIONE DELLA STESSA
@ IL CG ATTINGE I PROPRI FONDI DA:
 DAL TESSERAMENTO ORDINARIO DEI SUOI SOCI
 DA ELARGIZIONI DI PRIVATI ED ENTI
 ATTRAVERSO INIZIATIVE ED ATTIVITA’ DI VARIO GENERE INDETTE DAL CENTRO STESSO
3. RESPRNSABILI DELL’ECONOMIA DEL CG SONO IL PADRE RESPONSABILE E L’ECONOMO, QUEST’ULTIMO VIENE ELETTO DALLO STESSO PADRE RESPONSABILE
4. IL PADRE RESPONSABILE E L’ECONOMO SI IMPEGNANO A RELAZIONARE ANNUALMENTE SUL BILANCIO DEL CG, ALLA CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO E AL CONSIGLIO DIRETTIVO.

 REGOLAMENTO PRATICO
1. TESSERAMENTO OBBLIGATORIO (concesso e revocato in base al giudizio inappellabile del padre responsabile)
2. COMPORTAMENTO CORRETTO, DIGNITOSO NEL RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE STRUTTURE
3. E’ VIETATA OGNI FORMA DI PROPAGANDA POLITICA FINE A SE STESSA
4. LA DISONESTA’, LA VOLGARITA’, LA PREPOTENZA, L’IPOCRISIA, L’INDIVIDUALISMO, LA SETTARIETA’( creare frazioni…), LA NOIA, L’AMORFISMO (abulia), L’ACIDIA(lamentarsi sterile), IL RANCORE, IL PETTEGOLEZZO, L’AGGRESSIVITA’. QUESTO E’ IL DECALOGO DELL’ESPULSIONE E GENERA LA SANZIONE.
5. IMPORTANTE E’ OSARE NEL PROPORRE NUOVE ATTIVITA’ ED ESSERE DISPOSTI A PORTARLE AVANTI.
6. OGNUNO SI SENTA PROTAGONISTA ATTIVO NELLA GESTIONE DEL CENTRO.
7. QUALORA QUALCUNO NON RISPETTASSE I PRINCIPI, LE REGOLE E LE AMMONIZIONI DEI RESPONSABILI, CREANDO DEI PROBLEMI DI OGNI GENERE, SARA’ ESPULSO CON RITIRO DELLA TESSERA.

STATUTO DELL'ORATORIO DELLA CONGREGAZIONE DELL'ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI DI PRATO
Art. 1 E’ costituita con sede in Prato, Via della Chiesa di Santa Cristina a Pimone n. 2 un Oratorio con finalita’ religiose, culturali, sportive e ricreative, formative che assume la denominazione di “Congregazione dell’ Oratorio di San Filippo Neri di Prato”.
Art. 2 La Congregazione dell’ Oratorio di San Filippo Neri di Prato intende riscoprire e vivere a livello pastorale alcuni aspetti tipici della pastoralita’ oratoriana, senza scopo di lucro, quali:
Art. 3
a) Disponibilita’ alla guida e all’accompagnamento al cammino spirituale delle persone;
b) Attenzione al mondo della cultura, dell’arte e delle professioni, animazione culturale attraverso l’uso degli strumenti della arti figurative, musicali e dello spettacolo in genere;
d) Particolare attenzione alla crescita spirituale e umana della gioventu’ con promozione di attivita’, socializzazione, scambio e apprendimento;
e) Attenzione all’accoglienza e valorizzazione delle persone anziane e del loro bagaglio esperienzale, in un clima familiare.
f) Fornire un sostegno a tutti coloro che vogliono incrementare le loro prestazioni sportive, culturali, spirituali, umane.
g) Attenzione all’accoglienza e valorizzazione delle persone in fase terminale e alle loro famiglie.
h) Ritorno alla natura, contatto con l’agricoltura , lavoro del terreno, orto, cura degli ulivi, ect.
1) In modo particolare la Congregazione si proporra’ di promuovere le seguenti iniziative:
a) La riscoperta della spiritualita’ di San Filippo, affinche’ i cittadini possano trovare nella Chiesa una dimensione di ascolto e di dialogo, attraverso la disponibilita’ al colloquio e ad un cammino di fede personalizzato con tutti coloro che lo desiderano e preminenza del dialogo interpersonale su tutte le attivita’,alla quale esse devono condurre come elemento peculiare, della pastoralita’ oratoriana;
b) Avvertendo sempre piu’ la necessita’, si sviluppera’, attraverso iniziative sia di carttere spirituale, culturale e ricreativo e formativo, questo altro aspetto peculiare della dimensione oratoriana, soprattutto creando un “foyer”, alll’interno del quale coloro che appartengono questi ambiti, possono trovare possibilita’ di ascolto, di dialogo, di confronto e di crescita;
c) Sempre seguendo cio’ che San Filippo ebbe a cuore, l’oratorio si propone di rivolgersi ai giovani, offrendo loro un luogo di incontro, possibilita’ , di crescita e di confronto attraverso attivita’ spirituali, ricreative, culturali, formative, sportive e di ospitalita’; a fronte della necessita’ da parte dei giovani di trovare un ambito professionale che catalizzi il loro interesse e valorizzi le loro capacita’, su cinsiera la possibilita’ di una “Scuola di arti e mestieri”, che tra l’altro, recuperi, rivitalizzi e riproponga ai giovani stessi, preziose attivita’ artigianali tipiche della cultura e della storia locale.
A tale proposito, l’oratorio si proporra’ ai soli soci, di vendere prodotti biologici della terra, oltre a pollame, ect. Inoltre, sempre ricollegandosi alla necessita’ di reperire risorse economiche per poter gestire tutte le attivita’ dell’oratorio, si potranno vendere lavori artigianali in legno, ceramica, stoffa, materiali vari, oltre a vendita di libri, ovviamente tutto sempre rivolto ai soci dell’oratorio.
d) L’oratorio, inoltre, visto l’alto valore esperienzale degli anziani e la necessita’ della riscoperta di un rapporto con i giovani, si propone di creare un luogo collegato con la struttura stessa della “casa” della Congregazione, in grado di accogliere alcuni anziani autosufficienti, offrendo loro spazi autonomi e spazi comuni, inserendoli sia nell’oratorio che nella “Scuola di arti e mestieri” che nelle rimanenti attivita’ della comunita’ stessa, al fine di valorizzare le loro conoscenze e la loro dignita’ e la promoziona umana e sociale della loro persona.
e) Sempre seguendo cio’ che San Filippo ebbe a cuore, e l’accompagnamento della buona morte, la Congregazione dell’Oratorio si propone di creare un luogo collegato con la struttura stessa della “casa” della Congregazione, in grado di accogliere persone in fase terminale, per donare a loro e alle famiglie conforto e sostegno non solo medico ma soprattutto morale e spirituale.
f) Riscoperta del valore spirituale e umano del lavoro della terra, cura degli ulivi, orto e altri aspetti pratici dell’agricoltura.
g) Opere di beneficenza, sia economica che materiale che assistenziale in ogni campo, come supporto a chi ne abbia bisogno.
La Congregazione dell’Oratorio quale ente no profit, è caratterizzato altresì dalla democraticità della struttura, dall’elettività gratuita delle cariche sociali e dall’obbligatorietà del bilancio.
La durata dell’associazione è a tempo indeterminato.
Art. 4 Il numero dei soci è illimitato; all’Associazione possono aderire tutti i cittadini di ambo i sessi e le persone giuridiche che ne condividano gli scopi e che si impegnino a realizzarli.
Fino al compimento del 14’ anno di età, il minore è rappresentato nei rapporti sociali con i genitori. Il diritto di voto viene esercitato al 18’ anno di età. Il socio maggiore di età ha in particolare diritto di voto per l’approvazione del rendiconto e per la nomina degli organi direttivi.
Art. 5 Per essere ammessi a socio è necessario presentare domanda di ammissione all’associazione con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:
1) indicare nome e cognome, luogo e data di nascita, professione, residenza;
2) dichiarare di attenersi al presente Statuto ed alle deliberazioni degli organi sociali.
L’accettazione, seguita dall’iscrizione nel libro dei soci, dà diritto a ricevere la tessera sociale che verrà consegnata almeno 24 ore dopo, facendo acquisire quindi la qualifica di socio. Nel caso in cui la domanda venisse respinta, l’interessato può presentare ricorso, sul quale si pronuncia in via definitiva il Consiglio Direttivo, alla prima convocazione.
Art. 6 Qualora si manifestino motivi di incompatibilità del nuovo socio con le finalità statutarie e con i regolamenti dell’Associazione, entro i 30 giorni successivi all’iscrizione del socio stesso, il Consiglio Direttivo ha la possibilità di revocare tale iscrizione. In questo caso
l’interessato potrà presentare ricorso sul quale si pronuncia il Collegio dei Probiviri dell’Oratorio , in mancanza di questo, l’assemblea dei Soci alla prima convocazione. Le dimissioni da socio vanno presentate per iscritto al Consiglio Direttivo dell’Associazione.
Art. 7 I soci hanno diritto di frequentare i locali dell’Associazione e di partecipare a tutte le manifestazioni indette dalla stessa.
Art. 8 I soci sono tenuti a:
- pagamento della quota della tessera sociale;
- osservanza dello statuto, degli eventuali regolamenti interni a alle deliberazioni prese dagli organi sociali, comprese integrazioni della cassa sociale attraverso versamenti di quote straordinarie.
Art. 9 I soci sono espulsi quando:
1) non ottemperino alle disposizioni del presente Statuto, ai regolamenti interni o alle deliberazioni prese dagli organi sociali;
2) si rendano morosi nel pagamento della tessera e delle quote sociali;
3) in qualunque modo arrechino danni morali o materiali all’associazione.
L’espulsione o radiazione saranno decise dal Consiglio direttivo a maggioranza assoluta dei suoi membri. I soci radiati per morosità potranno dietro domanda essere riammessi pagando una nuova quota di iscrizione. Tali riammissioni saranno deliberate dalla prima assemblea dei soci. I soci espulsi potranno ricorrere contro il provvedimento nella prima assemblea ordinaria.
Patrimonio Sociale
Art. 10 Il patrimonio sociale è indivisibile ed è costituito da:
1) patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietà del circolo;
2) contributi, erogazioni, donazioni e lasciti diversi;
3) fondi di riserva.
E’ assolutamente vietato distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’associazione, salvo che la distribuzione o la destinazione siano imposte dalla Legge.
4) eventuali integrazioni della cassa sociale attraverso versamenti di quote straordinarie.
Art. 11 Le somme versate per la tessera e le quote sociali non sono rimborsabili in nessun caso, né sono trasmissibili per atti tra vivi. La quota non è rivalutabile.
Rendiconto economico
Art. 12 Il bilancio comprende l’esercizio sociale dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno e deve essere presentato all’assemblea entro il 30 aprile dell’anno successivo.
Art. 13 Il residuo attivo del bilancio sarà devoluto a iniziative di carattere assistenziale, culturale, ricreativo, sportivo e per nuovi impianti o ammortamenti delle attrezzature.
Art. 14 L’Assemblea dei soci è l’organo sovrano dell’associazione ed è convocata in sessioni ordinarie e straordinarie. Indica le linee di sviluppo dell’associazione, opera le scelte fondamentali, delibera sull’operato degli organi esecutivi e rappresentativi ed esercita costantemente la propria azione affinché tutte le attività siano coerenti con le indicazioni che il presente statuto contiene.
Quando è regolarmente convocata e costituita rappresenta l’universalità degli associati e le deliberazioni da essa legittimamente adottate obbligano tutti gli associati anche se non intervenuti o dissenzienti.
Le Assemblee dei soci possono essere ordinarie o straordinarie. Le assemblee sono convocate con avviso affisso all’interno dei locali dell’associazione, con almeno 10 giorni di preavviso o con avviso scritto ad ogni socio o tramite altro mezzo di comunicazione idoneo.
L’avviso dovrà riportare data, luogo e ordine del giorno dell’assemblea.
Art. 15 L’Assemblea ordinaria viene convocata ogni anno nel periodo che va dal 1’ gennaio al 30 aprile successivo. Essa:
- approva le linee generali del programma di attività per l’anno sociale;
- elegge il Consiglio Direttivo;
- elegge la commissione elettorale composta da almeno tre membri, che propone i nomi dei
soci candidati e controlla lo svolgimento delle elezioni;
- approva il bilancio consuntivo e preventivo e il rendiconto economico finanziario;
- approva gli stanziamenti per iniziative previste dall’art. 13 del presente statuto.
- elegge facoltativamente il collegio dei revisori dei conti;
- elegge facoltativamente il collegio dei Probiviri.
Art. 16 L’assemblea straordinaria viene convocata:
- tutte le volte che il Consiglio direttivo lo reputi necessario;
- ogni qualvolta ne faccia richiesta il Collegio dei Revisori Contabili;
- allorché ne faccia richiesta motivata almeno 1/10 dei soci;
- per le eventuali modifiche al presente statuto e/o scioglimento e la liquidazione del circolo. L’assemblea dovrà avere luogo entro 30 giorni dalla data in cui viene richiesta.
Art. 17 In prima convocazione l’Assemblea sia ordinaria che straordinaria è regolarmente costituita con la presenza di almeno il 50% dei soci più uno e il voto favorevole dei 3/5 dei presenti. In seconda convocazione è sufficiente il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
Art. 18 Per deliberare sulle modifiche da apportare allo statuto, al regolamento e lo scioglimento e liquidazione dell’associazione è indispensabile la convocazione dell’assemblea straordinaria con la presenza di almeno il 50% dei soci più uno dei soci e il voto favorevole dei 3/5 dei presenti. In seconda convocazione l’assemblea sia ordinaria che straordinaria è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli intervenuti e delibera validamente a maggioranza assoluta dei voti dei soci presenti su tutte le questioni poste all’ordine del giorno.
Art. 19 Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto.
Alle votazioni partecipano tutti i soci in regola con le obbligazioni sociali. Deve essere garantita la piena eleggibilità degli organi amministrativi secondo il principio del voto singolo.
Art. 20 L’Assemblea ordinaria e straordinaria nomina un presidente ed un segretario. Il segretario provvederà a redigere il verbale dell’assemblea e a riportarlo sull’apposito registro dei verbali.
Consiglio Direttivo
Art. 21 Il Consiglio Direttivo è composto da un minimo di 3 ad un massimo di 13 consiglieri eletti fra tutti i soci e dura in carica 3 anni.
Art.22 Il Consiglio elegge nel suo seno il Presidente, il Vice-presidente, il Segretario Amministrativo e fissa le responsabilità per gli incarichi degli altri consiglieri in ordine all’attività svolta dal circolo per il conseguimento dei propri fini sociali. Il presidente , il Vice-presidente e il Segretario Amministrativo compongono la Presidenza. Il Presidente, Vice-Presidente e Segretario, viste le finalita’ dell’oggetto sociale, potranno solo essere, i Padri della Congregazione di San Filippo Neri di Prato.
Le funzioni dei membri del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori contabili sono completamente gratuite e saranno rimborsate le sole spese inerenti l’espletamento dell’incarico. Possono ricoprire cariche sociali tutti i soci in regola con il pagamento della quota associativa che siano maggiorenni.
Art. 23 Il Consiglio Direttivo si riunisce ordinariamente almeno ogni 15 giorni e straordinariamente qualvolta lo ritenga necessario la Presidenza o ne facciano richiesta 1/3 dei consiglieri. In assenza del presidente la riunione sarà presieduta dal vice-Presidente.
Art. 24 Il consiglio Direttivo deve redigere i programmi di attività sociale previsti dallo statuto sulla base delle linee approvate dall’Assemblea dei soci; curare l’esecuzione delle deliberazioni dell’Assemblea; redigere i bilanci e il rendiconto economico finanziario; compilare i progetti per l’impiego del residuo del bilancio da sottoporre all’Assemblea; approvare tutti gli atti e contratti di ogni genere inerenti all’attività sociale; formulare il regolamento interno da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea; deliberare circa la sospensione e l’espulsione dei soci; favorire la partecipazione dei soci alle attività dell’associazione.
Nell’esercizio delle sue funzioni il Consiglio Direttivo può avvalersi di responsabili di commissioni di lavoro da esso nominati. Detti responsabili possono partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo con voto consultivo.
Il Presidente
Art. 25 Il Presidente ha la rappresentanza legale di fronte a terzi ed in giudizio e la firma sociale. In caso di assenza o di impedimento del Presidente lo stesso può delegare il Vice- Presidente o un componente il consiglio direttivo cui spettano le di lui mansioni.
Scioglimento dell’Oratorio
Art. 26 Per lo scioglimento dell’Oratorio l’assemblea straordinaria è convocata dal Presidente. Per la validità in prima convocazione è necessaria la presenza di almeno i 3/5 dei soci aventi diritto al voto e la votazione del 50% dei soci più uno.
In seconda convocazione, che deve essere indetta almeno 24 ore dalla prima, è necessaria la presenza della metà più uno dei soci aventi diritto al voto e la votazione dei 3/5 dei soci.
Art. 27 In caso di scioglimento l’Oratorio delibera, con la maggioranza prevista dall’art. 26, sulla destinazione del patrimonio residuo, dedotte le passività.
Il patrimonio residuo dovrà comunque essere devoluto ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo all’art. 3 c. 190 legge 23/12/96 n. 662 e salvo diversa destinazione imposta dalla Legge.
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Contatti
Oratorio San Filippo Neri
Via della Chiesa di Santa Cristina 2 Prato
Tel: 0574595392 segreteria Lunedì e Giovedì 15:00/18:00
Cellulare: 3388997300 per colloqui Lunedì e Giovedì 09:30/12:00 e 15:30/18:00
mail Congregazione sanfilippoprato@gmail.com
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