CHI CREDE CHI NON CREDE
Spiritualità > Riflessioni sui Vangeli > 2017 Archivio Vangeli
Domenica , 11 Giugno 2017
CHI CREDE…CHI NON CREDE…
C’è poco da fare; per quanto si tenti di addomesticare il Vangelo – o meglio, Gesù stesso – al nostro modo di pensare “moderno”, il testo evangelico – e dunque, lo ripetiamo, Gesù stesso – ci riserva sempre delle “sconcertanti” sorprese. Prendiamo il brano che la liturgia ci propone in questa Domenica della Santissima Trinità: sembra aprirsi con delle affermazioni ireniche, accomodanti e “democratiche”, di una comprensività e misericordia senza confini: “Dio ha tanto amato il mondo… Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo…” a leggerle così, queste affermazioni di Gesù, pare di sentire una bella e rassicurante ninnananna, che culla i nostri animi nella certezza che Dio è non solo “bontà infinita” ma addirittura un “bonaccione”, un paparino condiscendente che non condanna, cha ama, ama infinitamente e senza riserve… E in effetti è proprio così! Caspita, l’ha detto Gesù! E Gesù può mai imbrogliarci, dire cose false, prenderci in giro? Se così fosse non varrebbe la pena crede in Lui! Dunque se Gesù dice queste cose vuol dire che questa è la verità. Ma ecco che un attimo dopo – un attimo dopo queste splendide, rassicuranti parole – arriva la mazzata: “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Ecco; finito l’incantesimo! Ma come? Prima Gesù ci parla di amore, di misericordia, ci dice che il Padre ha inviato il Figlio nel mondo non per condannare ma per salvare, e poi, così, di punto in bianco parla brutalmente di condanna…! Gesù, forse, ci piglia in giro? No, assolutamente! Gesù ci dice la verità, e la dice con precisione e chiarezza, com’è suo solito. E’ vero; Il Padre vuole la salvezza dell’umanità, vuole la salvezza di ogni uomo, ma poiché la “salvezza” consiste nel “convivere” per l’eternità insieme a Dio-Trinità, non vuole costringere le persone a stare con Lui ad ogni costo e per sempre, e siccome ha creato libero l’uomo, libero lo lascia di scegliere se stare per l’eternità insieme a Lui o no. Non si può costringere ad amare, a così anche Dio, non ci costringe ad amarlo e a stare con Lui per sempre. Ma stare con Dio, credere in Lui, credere nel suo Mistero – Dio Trino ed Unico – amarlo ed accoglierlo come Signore della propria persona e della propria vita, e rifiutare tutto ciò non sono due cose equivalenti, paritetiche; da un lato c’è la pienezza della vita per sempre, dall’altro – per chi rifiuta Dio-Trinità – c’è il disastro eterno. Ecco, allora la verità delle parole di Gesù: l’intento di Dio è quello di salvare - per questo il Padre ha inviato il Figlio nel mondo - e viene salvato chi accoglie Dio per quello che è, dunque non una fede qualunque in un Dio qualunque, ma la fede in Dio Uno e Trino, viceversa sarebbe in rapporto falso con un dio artificiosamente creato dall’inventiva umana e non un rapporto d’amore con il Dio vero. Però gli uomini sono lasciati liberi di scegliere se credere nel Dio vero e amarlo e accoglierlo nella propria vita, o rifiutarlo, inventarsi i propri idoli più o meno comodi e credere e vivere come se ne ha voglia e non secondo verità. Chi crede e ama Dio - il Dio vero, Dio per quello che è e che ci ha fatto conoscere di Lui nell’essenza del suo Mistero – sarà salvo, perché sarà unito a Dio per l’eternità; chi invece preferirà credere e fare ciò che gli pare si precluderà da sé la comunione con Dio e dunque finirà per vivere in eterno nelle tenebre. Come si vede, Gesù non ci prende in giro; forse siamo noi che preferiamo ascoltare di Lui solo quello che ci fa comodo…
Padre Stefano