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NON ABBIATE PAURA DEGLI UOMINI

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Domenica , 25 Giugno 2017

NON ABBIATE PAURA DEGLI UOMINI …

Il “timor di Dio” una volta era uno dei sette doni dello Spirito Santo e – sempre “una volta” – era considerato l’inizio della vera sapienza, della concreta saggezza; “Initium sapientiae timor Domini” ci ricordava – e, a dir il vero, ci ricorda ancora – la Sacra Scrittura. Paura di Dio? No, certamente no. E tuttavia la coscienza che ci troviamo davanti non al “siur Gigi” – quello con il quale andiamo a pigliare il caffè o il cappuccino la mattina al bar a colazione – ma all’Essere supremo e infinito, a Colui che ci ha creato, all’Altissimo, all’Onnipotente… “Non cade foglia che Dio non voglia”, recita il famoso proverbio che si ispira sostanzialmente al brano evangelico di questa domenica (Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.) e in effetti Dio è “onnipotente” cioè è Colui che può tutto ma proprio tutto, e nelle sue mani siamo anche noi, le nostre vite, le nostre persone; se Dio ci lascia liberi di scegliere – il famoso “libero arbitrio” – è perché Lui lo ha voluto nella sua sovrana libertà, non perché vi sia costretto da necessità o da coercizione, ma questo nulla toglie al fatto che, alla fine di ogni cosa, Dio sia il padrone di tutto. Dunque è Lui – Dio – che “ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.” È Lui che ha su di noi ha potere di vita o di morte. Certo, non siamo in balìa di un bambinone viziato e capriccioso – ed è per questo che non si deve avere “paura” di Dio – e ciò non di meno siamo di fronte a Colui al quale dovremo rendere conto delle nostre azioni, a Colui che ci giudicherà perfettamente, con perfetta giustizia e con puntuale precisione, senza lasciarsi sfuggire nulla: di Lui dobbiamo avere timore, perché se è vero che Egli è misericordioso è anche vero che Egli è sommamente giusto e non possiamo illuderci di poterlo ingannare o di potergli estorcere una sentenza non equa. Dio, dunque, dobbiamo temere, con Lui dobbiamo avere un rapporto franco e leale, scevro da inganni e dissimulazioni: tanto non lo potremo mai ingannare! …Il corso attuale invece sembra andare in senso contrario; in senso contrario a questo criterio e, dunque, in senso contrario al principio evangelico: in realtà è degli uomini che abbiamo paura, non di Dio. In realtà è davanti agli uomini che ci facciamo scrupolo di non dire o fare cose che possano provocare la nostra emarginazione o suscitare reazioni negative contro di noi. E’ in relazione agli uomini che ci facciamo scrupolo di non disturbarli, di non scomodarli, per essere così da loro accettati, accolti, approvati, e dunque collocati da essi nel nostro posto all’interno del consesso umano, il posto che dalla società ci viene riconosciuto e custodito a patto che anche noi ci adeguiamo al pensiero corrente. Così il cosiddetto “rispetto umano” (che non è il rispettare ogni persona, cioè il riconoscerne la dignità, ma il farsi scrupolo di infastidire chi ci sta davanti) finisce per farla da padrone e per imporsi alla Verità, che non viene più annunciata perché è scomoda, perché rischia di creare problemi agli altri e perciò a noi. E dunque la dissimulazione diventa la bandiera di coloro che – perché servi e discepoli di Colui che disse “la Verità vi farà liberi” – dovrebbero invece innalzare con coraggio il vessillo della Verità, anche a costo di venire emarginati, di essere incompresi e beffeggiati, pur di indicare con fermezza al mondo la vera strada della salvezza… Non abbiate paura degli uomini – ci ricorda Gesù – ma abbiate invece timor di Dio, perché è Lui che alla fine deciderà del vostro destino eterno; gli uomini non arriveranno più oltre le cose di questa terra, non supereranno le barriere della morte, Dio invece sì, per l’eternità: questo dovrebbe essere la preoccupazione del cristiano, ma pare che al giorno d’oggi si preferisca fare il contrario…


Padre Stefano

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