UNA STOLTEZZA PERICOLOSA - Oratorio San Filippo Prato

Oratorio San Filippo Neri di Prato
Oratorio San Filippo Neri di Prato web site
Menu'
Vai ai contenuti

UNA STOLTEZZA PERICOLOSA

Spiritualità > Riflessioni sui Vangeli > 2017 Archivio Vangeli

Domenica 12 novembre 2017

UNA STOLTEZZA PERICOLOSA…

La meravigliosa pagina evangelica della parabola delle vergini, che la liturgia ci propone in questa domenica, è di una tale ricchezza che a soffermarci su tutti gli spunti che essa offre alla nostra riflessione ci sarebbe da spendere molte e molte pagine. Ma poiché queste riflessioni sui vangeli domenicali non vogliono essere che lo stimolo a riflettere un poco su un punto tra i tanti, sceglieremo di parlare della stoltezza di cinque di quelle vergini invitate a delle nozze così importanti. Proviamo brevemente a contestualizzare l’episodio della parabola dicendo subito che quelle dieci vergini non sono lì soltanto a festeggiare la loro amica – la sposa, che peraltro non compare affatto nella parabola – che prende marito; esse, secondo l’uso proprio di una cultura poligamica e nel caso del matrimonio di un uomo abbiente, sono lì a giocarsi il loro futuro; lo sposo infatti, oltre alla sposa, sceglierà anche qualcuna di loro o tutte loro (a seconda di quanto può permettersi di mantenerle!) come “concubine” – la cosa era legittima! – assicurando a loro una vita dignitosa e sicura… Non andiamo oltre nella contestualizzazione; richiederebbe un approfondimento e delle precisazioni che esulano da questa nostra piccola riflessione; ci basti focalizzare una cosa: quelle dieci vergini si stanno giocando il loro futuro, la loro realizzazione, il benessere della loro vita. Dunque la posta in gioco è piuttosto alta; o il successo o il fallimento della loro esistenza. Ma ecco che cinque di esse non hanno fatto bene i calcoli; nella loro stupida superficialità sono partite da casa senza pensare che lo sposo potesse tardare e che dunque potessero rischiare di rimanere senza olio per le loro lampade, e cioè al buio (ai tempi non c’era l’illuminazione pubblica e se uno non aveva con se, di notte, la propria lampada, si trovava nel buio pesto!). Le vergini sagge, sono così assennate da capire – con un buon senso molto realistico, dal quale dovremmo imparare – che se fanno a metà del loro olio con le altre, finirà che tutte resteranno al buio, perché l’olio che c’è a disposizione non basta per tutte dieci (la carità non è mai “cieca” – come un buonismo facilone vorrebbe farci credere – la carità vera non esclude il buon senso ed il realismo… Ma questo è un argomento piuttosto importante sul quale ritorneremo in altra sede, se ne avremo l’occasione…). “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”… Ma proprio in quel momento arriva lo sposo, e le vergini stupide e superficiali che non erano lì presenti finiranno col restare chiuse fuori per sempre dal banchetto nuziale, decretando così il definitivo fallimento della loro vita… Questa la parabola; ed ora la morale, lo spunto su cui riflettere seriamente: la sala del banchetto nuziale è, evidentemente, il Paradiso, la vita eterna, lo Sposo è Gesù che viene a prenderci per farci vivere per sempre con Lui nell’eternità beata; orbene, quelle cinque vergini – si badi bene! – non vengono escluse dal banchetto nuziale perché sono state “cattive”, perché hanno fatto qualcosa di male; esse non sono state “gettate fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti” perché hanno commesso chissà quali nefandezze, no; esse sono “rimaste chiuse fuori” unicamente a causa della loro stupidità, della loro leggerezza, della loro superficialità. Se ci pensate bene è terribile: Gesù ci sta dicendo che per rimanere chiusi fuori dal Paradiso non è necessario essere malvagi, basta essere superficiali, umanamente e spiritualmente inconsistenti, vuoti, “leggerini”, stupidi… Noi pensiamo che per andare all’inferno (perché “fuori dal Paradiso” significa “all’Inferno”; non ci sono mezze misure, e il Purgatorio è solo “di passaggio”…) noi – si diceva – pensiamo che per andare all’inferno si debba fare chissà quali terribili peccati; niente affatto! Per andare all’inferno basta la nostra superficialità! Pensiamo che per salvarci l’anima basti essere dei “bravi ragazzi” della gente che “non fa niente di male” ma questa pagina evangelica ci rivela che non è così: per salvarci bisogna, come le vergini sagge, essere prudenti, vigilanti, bisogna curare la nostra anima come si cura una lampada perché non si spenga, bisogna alimentarla con una intensa vita spirituale che ci porti ad essere attenti a vivere cristianamente le cose della vita… Sì, ne sono convinto: tanti si ritroveranno all’inferno e si chiederanno stupiti “ O com’è che sono finito quaggiù? Io che non ho mai fatto niente di male?” e la risposta sarà: perché nella tua vita sei stato superficiale, hai vissuto distrattamente e pigramente, hai trascurato la cura della tua anima e la ricerca della tua salvezza, hai dato a Dio sempre l’ultimo posto nella tua vita e ti sei lasciato portare da una pigrizia spirituale che col tempo è divenuta abissale e che ti ha portato inavvertitamente sempre più giù, più giù, fino a raggiungere il fondo: lo Sposo è arrivato e tu eri così occupato in altre cose da non essertene accorto; lo Sposo è arrivato e tu eri altrove… E la porta è ormai stata chiusa per sempre… Riflettiamo, riflettiamo, noi che pensiamo che per salvarci basti perbenisticamente essere soltanto delle “brave persone”….

Padre Stefano




pagina precedente


Stampa la pagina
designed by Web Site X5
 
Contatti
Oratorio San Filippo Neri
Via della Chiesa di Santa Cristina 2 Prato
Tel: 0574595392 segreteria Lunedì e Giovedì 15:00/18:00
Cellulare: 3388997300 per colloqui Lunedì e Giovedì 09:30/12:00 e 15:30/18:00
mail Congregazione sanfilippoprato@gmail.com
mail Oratorio newsoratorioprato@gmail.com
sei il visitatore

Torna ai contenuti